COS’E’ UN DISTURBO D’ANSIA?
Il disturbo d’ansia generalizzato colpisce circa il 5% della popolazione. Le persone che ne soffrono si preoccupano eccessivamente per eventi di vita quotidiana come essere in orario per un appuntamento, per il lavoro o la scuola, per la famiglia, per il futuro…; tutti i pensieri si concentrano sugli eventi negativi che potrebbero accadere.
L’ansia non è sempre negativa, in alcune situazioni ci permette di utilizzare al meglio le nostre risorse, come ad esempio in caso di esami o situazioni importanti nella nostra vita.
Diventa un problema quando la paura cresce di giorno in giorno e diviene incontrollabile.
Alcune domande utili da porsi sono le seguenti:
Sintomi fisici:
sintomi di ansietà tipicamente vissuti da individui con ansia generalizzata sono:
La prima sensazione che si prova quando si è ansiosi è paura, poi tensione e anche malessere fisico.
I sintomi fisici sono dovuti ai messaggi che il cervello invia nelle varie parti del corpo, questi messaggi nervosi tendono a far lavorare in modo accelerato il cuore, i polmoni e inoltre vengono rilasciati nel sangue anche gli ormoni che causano lo stress, cioè l’adrenalina che agisce sul cuore, sui muscoli e in altre parti del corpo causando i vari sintomi.
DISTURBO DI PANICO
Gli attacchi di panico, si presentano come brevi ma intensi attimi di terrore che causano tremore, vertigini e difficoltà respiratorie. Ne soffre chi viene colpito spesso da elevati livelli di ansia. L’APA, cioè American Psychiatric Association (2000), definisce l’attacco di panico come una paura o disagio che incomincia bruscamente e ha il suo picco in 10 minuti o meno.
Spesso quando una persona sperimenta per le prime volte, un attacco di panico, la sensazione più comune è quella di aver avuto un attacco di cuore e spesso si reca immediatamente in ospedale; tale preoccupazione persiste anche dopo aver scongiurato qualsiasi problema fisico e nonostante la somministrazione di tutti gli esami dovuti. Tali manifestazioni fisiche non fanno che rinforzare il pensiero di qualche grave malattia. Dopo queste prime esperienze, ogni piccolo cambiamento nel corpo, sarà percepito come causa di stress.
I normali cambiamenti nella frequenza cardiaca, con conseguente aumento del battito cardiaco, durante un attacco di panico, porterà la persona a credere che qualcosa non va con il cuore o che sta per avere un altro attacco di panico.
La paura della paura
Qualcuno si preoccupa a tal punto da evitare di uscire di casa. Il disturbo di panico viene diagnosticato quando diversi attacchi apparentemente spontanei portano l’individuo a preoccuparsi di eventuali e futuri attacchi. Può succedere che in concomitanza dell’attacco di panico si sviluppi anche l’agorafobia, ossia ansia di trovarsi in una situazione spiacevole e imbarazzante. Altre fobie comuni sono la claustrofobia, ossia la paura dei luoghi chiusi, e l’ipocondria, la paura di ammalarsi e/o di morire.
La maggior parte delle persone che soffre di attacchi di panico ha paura di morire, di “impazzire” o perdere il controllo della propria vita. Dopo aver sperimentato un attacco di panico, la risposta immediata è quella di fuggire da un possibile e nuovo attacco, nonché di recarsi, quando i sintomi sono insopportabili, presso un presidio ospedaliero.
Sintomi
I sintomi di un attacco di panico, sono improvvisi e apparentemente aspecifici. Possono includere disturbi che interessano l’Apparato cardiocircolatorio e l’Apparato nervoso in senso lato:
Trattamento
Non tutti i pazienti con ansia richiedono un trattamento, ma per i casi più gravi il trattamento è raccomandato. Poiché l’ansia ha spesso più di una causa ed è vissuta in modo molto individuale, il suo trattamento di solito richiede più di un tipo di terapia. Inoltre, non vi è alcun modo di sapere in anticipo come i pazienti risponderanno ad un farmaco o terapia specifica. A volte il medico dovrà provare diversi farmaci o metodi di trattamento prima di trovare la combinazione migliore per quel particolare paziente. Di solito ci vogliono circa sei-otto settimane per il medico per valutare l’efficacia di un regime di trattamento.
La maggior parte dei pazienti con ansia è trattata con la psicoterapia più che con i farmaci. Molti pazienti traggono beneficio da terapie che sono progettate per aiutarli a scoprire i conflitti inconsci e meccanismi di difesa, al fine di comprendere come si sviluppano i sintomi. I pazienti che sono estremamente ansiosi possono trarre beneficio dalla psicoterapia di sostegno, che mira alla riduzione dei sintomi piuttosto che alla ristrutturazione della personalità.
Oltre all’elaborazione dei vissuti e delle cause psichiche è molto utile un training di rilassamento, che comprende esercizi di respirazione e di rilascio delle tensioni corporee destinate ad aiutare la persona a prevenire l’iperventilazione e alleviare la tensione muscolare associata alla reazione di lotta o fuga. Queste tecniche possono essere apprese in terapia di gruppo, o nel trattamento individuale. Oltre al trattamento individuale, i gruppi di sostegno sono spesso utili per i pazienti ansiosi, perché forniscono una rete sociale e diminuiscono l’imbarazzo che spesso accompagna i sintomi di ansia.
Perché rivolgersi allo psicologo
Perché rivolgersi a uno psicologo o a uno psicoterapeuta?
Stai attraversando un periodo particolarmente difficile? Ansia, paura o sentimenti negativi rendono complicata la vita quotidiana? Nelle relazioni affettive ripeti sempre gli stessi schemi? Scegli persone non adatte a te? Non riesci a trovare una strada soddisfacente? Le ragioni che portano un individuo o una coppia a rivolgersi allo
psicologo sono molteplici, sia legate a situazioni specifiche sia esistenziali e di lunga durata. L’obiettivo è la conoscenza di sé, delle proprie emozioni, il raggiungimento del benessere passando attraverso la consapevolezza nel rapporto con se stessi e con gli altri.
Talvolta chi si rivolge allo psicologo ha scarsa autostima o vive un periodo di difficoltà all’interno del quale ha poca consapevolezza o fiducia nei propri mezzi. L’obiettivo della terapia è aiutare le persone a prendere consapevolezza di loro stesse, recuperare la fiducia in sé, nelle proprie risorse.