Le difficoltà sessuali sono relazionali anche quando soltanto uno dei partner si sente sessualmente insoddisfatto, inadeguato, incapace di sperimentare piacere, inconsapevole dei propri bisogni, confuso riguardo la scelta del partner, ansioso o depresso nel delinearsi del proprio orientamento sessuale.
I problemi relazionali sessuali si manifestano con la difficoltà di percepire le sensazioni e l’eccitazione sessuale, di lasciar crescere la tensione sessuale, sostenere il contatto durante il culmine dell’eccitazione sessuale, lasciarsi andare all’orgasmo e infine rimanere e gustare il sentirsi appagati dopo la soddisfazione.
In terapia, assumendo l’ottica umanistica-bioenergetica della psicoterapia, l’attenzione si rivolge alla situazione in cui le difficoltà emergono. Occorre anche considerare il campo sociale più ampio in cui la terapia si svolge, inclusi valori e norme, classe sociale, etnia e religione, in quanto tutto ciò influenza direttamente lo sviluppo dell’identità sessuale. Inoltre il campo del paziente (o della coppia) che inizia una psicoterapia include non solo le relazioni passate e presenti, i problemi socio-economici o lavorativi, ma anche il campo molto speciale che paziente/i e terapeuta creano insieme nel dispiegarsi della relazione terapeutica.
Gli interventi di supporto del terapeuta in questo ambito sono davvero molti, tra cui:
• aiutare i pazienti a dare forma alle loro difficoltà sessuali per permettere loro di trovare il modo di esprimere e sviluppare una propria narrativa,
• sostenere i pazienti ad accrescere la propria consapevolezza delle loro esperienze sessuali,
• fornire un contesto accogliente in cui sia possibile per il paziente porre l’attenzione su obiettivi futuri,
• accogliere domande, dubbi e timori del paziente riguardanti l’esperienza sessuale.